La legionella è un agente biologico classificato nel gruppo 2, dunque agenti che possono causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori, che hanno poca probabilità di propagarsi nella comunità e per i quali sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.
Il batterio non si trasmette da persona a persona, ma dall’ambiente (unico serbatoio naturale) all’uomo, attraverso l’inalazione di aerosol contaminati.
Dunque, sono da considerare a rischio tutti i luoghi di lavoro che implicano un’esposizione ad acqua nebulizzata o comunque umidi (strutture sanitarie, alberghi, campeggi, impianti per attività sportive, attività termali, ecc.).
La legionellosi rappresenta oggi una nuova emergenza nel mondo delle malattie infettive: considerevoli sono i casi che contraggono la polmonite (malattia dei Legionari), in costante aumento in tutta Europa.
Per prevenire la diffusione della Legionella è fondamentale eseguire dei controlli periodici del sistema idrico e d’areazione, attuando una corretta progettazione e realizzazione degli impianti stessi.
Inoltre, è sicuramente utile:
- Una regolare pulizia, manutenzione e disinfezione degli impianti idrici e d’areazione;
- Evitare l’installazione di un sistema di tubazione con tratti terminali ciechi o senza circolazione dell’acqua;
- Evitare ristagni d’acqua;
- Sostituire guarnizioni, filtri, valvole, tubi, soffioni che risultano deteriorati;
- Organizzare la decalcificazione di soffioni della doccia, filtri, serbatoi dell’acqua ecc. e la disinfezione delle torri evaporative, canalizzazioni, umidificatori ecc.
- Ispezionare periodicamente l’impianto di climatizzazione per verificare lo stato di manutenzione e pulizia.
Il Fact sheet rilasciato dall’INAIL ha lo scopo di promuovere la valutazione e gestione del rischio di esposizione a Legionella spp. negli ambienti di vita e di lavoro.
Ai fini della valutazione del rischio da Legionella (art. 17, comma 1, lettera a e art. 271 del D.Lgs. 81/08) la scheda dell’INAIL stabilisce che “il datore di lavoro (DL) deve individuare potenziali sorgenti di rilascio del microrganismo negli ambienti lavorativi e specifiche attività che possono comportare un rischio di esposizione a Legionella spp.
In particolare, lo stesso deve valutare la presenza di potenziali pericoli per i lavoratori rappresentati da impianti e apparecchiature (impianti di distribuzione acqua, impianti di raffreddamento a torri evaporative/condensatori, impianti di irrigazione, ecc.) in cui sono presenti fattori ambientali (acqua stagnante, sporcizia, biofilm, ecc.) che favoriscono la proliferazione batterica”.
Il datore di lavoro deve dunque “attuare interventi finalizzati a ridurre al più basso livello possibile la contaminazione microbiologica ambientale e, conseguentemente, l’entità dell’esposizione ad aerosol potenzialmente infetti”.
Al termine della valutazione del rischio, il datore di lavoro dovrà determinare ed attuare le misure di protezione individuali e collettive idonee e, successivamente, stimerà l’entità dei rischi residui attraverso monitoraggi microbiologici nei luoghi di lavoro.