La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro non rappresenta solo un obbligo o una responsabilità per i lavoratori, ma anche, e soprattutto, un vero e proprio diritto.
Ogni lavoratore quindi deve conoscere tutti i rischi correlati alla sua mansione specifica e le procedure e/o misure che si devono applicare per riuscire a minimizzarlo o ridurlo a livelli accettabili. Gli art. 36 e 37 del D.Lgs 81/08 prevedono la formazione e l’informazione di tutti i lavoratori, ma molto spesso vengono affrontate tematiche estremamente specifiche lasciando dubbi su argomenti più generici, che per dimenticanza o per imbarazzo nel chiedere delucidazioni, non vengono sanati.
Il presente articolo si propone di andare ad analizzare i quesiti più frequenti riguardo la salute e la sicurezza negli ambienti di lavoro andando a costituire una sorta di piccola guida per i lavoratori e per il datore di lavoro.
1 - Che cosa significa sicurezza sul lavoro?
Essa può essere intesa come un insieme di azioni e procedure che sono promulgate all’interno della realtà aziendale con il fine ultimo di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
2 - Perché la sicurezza sul lavoro è importante?
In promo luogo essa è importante per garantire l’incolumità dei lavoratori. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che lavorare in un contesto che assicuri il benessere psico-fisico dei lavoratori comporti anche un aumento della produttività aziendale e della qualità dei rapporti umani.
3 – Quale è la normativa vigente in materia?
In Italia, la normativa che regola la salute e la sicurezza sul lavoro è il noto D.Lgs 81/08 e s.m.i. anche detto testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro. In attuazione di una direttiva europea, il decreto va ad integrare e migliorare la legislazione precedente, tra cui il famoso D.Lgs 626/94, introducendo aspetti più semplici e razionalizzando il sistema normativo passato.
Tra le innovazioni maggiori si riscontrano:
- l’ampliamento del concetto di lavoratore;
- il lavoratore non è più semplice oggetto passivo ma diventa fautore attivo della salute e della sicurezza, con obblighi e responsabilità definite;
- l’individuazione delle sorgenti di pericolo e il calcolo del rischio;
- il monitoraggio continuo delle misure di prevenzione e protezione e delle condizioni di rischio;
- l’elaborazione di un documento aziendale generale e condiviso.
4 – Quando è obbligatoria la sicurezza in azienda?
L’azienda è soggetta alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza nel caso in cui prevenda, nel suo organico, almeno un lavoratore.
In questo specifico caso risulta essere fondamentale capire cosa si intende per lavoratore:
art. 2 comma 1 lettera a) del D.Lgs 81/08 – definizione di lavoratore
persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito di un’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell’ente stesso, il soggetto beneficiario di tirocini formativi e di orientamento, l’allievo degli istituti universitari, i volontari.
5 – Cosa si deve fare per mettersi in regola?
In primo luogo, il datore di lavoro deve procedere con la stesura del documento di valutazione dei rischi, evidenziando tutti i possibili rischi che si possono riscontrare nell’ambiente lavorativo e le misure che vengono attuate per la minimizzazione dello stesso. Sempre di primaria importanza è l’obbligatorietà della nomina di un RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione aziendale). In secondo luogo si dovrà procedere con la nomina di tutte le altre figure previste dal decreto stesso (medico competente, addetti alla gestione delle emergenze, addetti al primo soccorso, responsabile dei lavoratori per la sicurezza).
6 - Chi deve garantire la salute e la sicurezza aziendale?
Il datore di lavoro è la figura responsabile dal punto di vista legislativo. Egli deve ottemperare a tutte le disposizioni contenute nel D.Lgs 81/08.
7 – Chi è l’RSPP?
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione è una figura che, in possesso dei requisiti stabiliti dall’art. 32 del D.L.gs 81/08, si occupa di affiancare il datore di lavoro in tutte le decisioni e pratiche legate alla salute e alla sicurezza aziendale. Lo stesso deve essere nominato inderogabilmente dal datore di lavoro che può decidere di svolgere direttamente il compito (solo dopo aver frequentato un apposito corso di formazione). Nella maggior parte dei casi si opta per un consulente esterno esperto in salute e sicurezza che sa meglio valutare i rischi presenti e consigliare le misure di prevenzione e protezione più idonee.
8 – Chi contribuisce alla gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro?
Oltre a quelle già specificate, sono coinvolte nella valutazione dei rischi e nella gestione della salute e della sicurezza aziendale, altre figure previste dal D.Lgs 81/08. Tra di esse possiamo elencare:
- il Responsabile dei lavoratori per la sicurezza (RLS): lavoratore eletto o nominato dai dipendenti per rappresentarli in tutto ciò che riguarda la salute e la sicurezza sul lavoro. Egli deve frequentare un apposito corso di formazione. Il RLS ha dei compiti e delle responsabilità ben definite, ma anche dei diritti. Egli viene consultato prima di prendere decisioni relative alla sicurezza, può dare pareri sulla documentazione alla quale ha libero accesso e sulla gestione delle procedure aziendali.
- Il medico competente: nominato dal datore di lavoro o dal dirigente, quando necessario. Egli si occupa della sorveglianza sanitaria redigendo un protocollo sanitario ad hoc in base alla mansione e alla valutazione dei rischi.
9 – Chi può aiutare nella gestione degli adempimenti delle norme previste?
La normativa e le procedure riguardanti la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro risultano essere estremamente complesse, soprattutto per chi non ha una formazione approfondita. Proprio per questi motivi si suggerisce di evitare di prendere iniziative personali e di non adottare il cosiddetto “fai da te”. Ognuno, nel suo piccolo, deve aiutare rispettando le disposizioni aziendali e adottando le misure di prevenzione e protezione previste ma è meglio lasciare la parte valutativa, tecnica e organizzativa a consulenti esperti.
10 – Chi sono i consulenti esterni e di cosa si occupano?
Quando si parla di consulenti esterni in materia di salute e sicurezza sul lavoro si fa riferimento a personale esperto che assiste la direzione aziendale (datore di lavoro) fornendo alla stessa gli strumenti necessari e specifici per valutare il rischio all’interno dell’ambiente lavorativo e per mettersi in regola con le disposizioni legislative contenute nel testo unico per la sicurezza sul lavoro. Il ruolo principale di queste figure è quello di indirizzare il datore di lavoro verso scelte ragionate e consapevoli, migliorando i livelli di salute e di sicurezza complessivi. Fornirsi di un consulente esterno è l’opzione migliore per le piccole – medie imprese che, anche non essendo dotate di un servizio professionale interno, possono comunque controllare tutti gli aspetti legati alla salute e sicurezza sul lavoro in maniera pratica e ottimale.