MARKETING SELVAGGIO: LA SFIDA ALLA PRIVACY

Marketing selvaggio inarrestabile: in 2 anni aumentati di oltre il 2000% i reclami e le segnalazioni in materia di reti telematiche e attività promozionale.

Non allentano la morsa neanche i Data Breach (attacchi informatici) notificati al Garante, che nel 2023 ritornano ai livelli del 2021: sono 2037, pari a 5 al giorno.

A dimostrare che la protezione dei dati continua ad essere messa alle corde è la relazione del Garante della privacy relativa all’anno 2023, resa nota il 3 luglio 2024, nella quale spicca anche il numero delle sanzioni e delle misure correttive irrogate, pari a 396 (anche qui con un ritorno al 2021). 

La relazione del Presidente Pasquale Stanzione è l’occasione per fare il punto dell’applicazione e, quindi, dell’efficacia del regolamento UE sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr) e del Codice della privacy (D.Lgs. 196/2003).

Situazioni critiche

I numeri relativi agli indicatori di situazioni critiche per la privacy delle persone si mantengono pericolosamente su livelli di guardia.

Si consideri, come risulta esposto dal sito del Garante www.garanteprivacy.it, che - nel periodo dal 25 maggio 2018 (data di inizio di efficacia del Gdpr) al 31 marzo 2024 - sono stati 9.357 i Data Breach oggetto di autodenuncia da parte delle imprese e delle Pubbliche Amministrazioni. 

Peraltro, gli avamposti di tutela della privacy sono ormai insediati e consolidati: sempre dal sito del Garante, alla data del 31 marzo 2024, risultano inviate 70.011 comunicazioni di dati di contatto dei Responsabili della protezione dei dati (meglio noti come Dpo, Data Protection Officer) insediati presso soggetti privati ed enti pubblici.

Evidentemente ciò non è ancora sufficiente ad arginare minacce e danni per le persone. 

Rischi in aumento

I dati sui rischi per la privacy aumentano vertiginosamente. Si prendano le cifre relative a segnalazioni e reclami pervenuti al Garante, quasi decuplicate in 2 anni e, precisamente, passate complessivamente da 12.921 (anno 2021) a 120.311 (anno 2023).

A dare seguito a questa voce, le fonti di maggiore preoccupazione per le persone (tanto da convincerle a sporgere reclami e a inoltrare segnalazioni) sono i trattamenti effettuati dalle reti telematiche e nel settore marketing: nel 2023 il Garante ha contato 113.829 (tra segnalazioni e reclami pervenuti), mentre erano 24.867 nel 2022 e 5.356 nel 2021. 

La crescita a ritmi galoppanti è dovuta alla facilità di inoltro mediante una piattaforma digitale, ma il dato è impressionante e rileva un esteso rischio di violazioni. 

Numeri ingestibili

Si tratta di una mole enorme e sempre in crescita di segnalazioni e reclami che non può essere evasa dal Garante con le risorse a sua disposizione: non a caso il numero dei riscontri resi dagli uffici del Garante nel corso degli ultimi 3 anni rimane pressocché invariato: 9.184 complessivi e 3.355 in materia di telematica e marketing (anno 2021); 9.218 complessivi e 3.687 in materia di telematica e marketing (anno 2022); 9.281 complessivi e 3.142 in materia di telematica e marketing (anno 2023). 

Stessa riflessione deriva anche dall’analisi dei dati relativi ad altri filoni di attività del Garante.

È, infatti, quasi stabile il numero delle decisioni su reclami e segnalazioni: 252 nel 2021, una leggera flessione del 2022 con 231 casi e un aumento, con un ritorno ai livelli del 2021, nel 2023 (263 casi). 

Sanzioni pecuniarie

Simile è l’andamento delle sanzioni pecuniarie (166 nel 2023, 149 nel 2022 e 172 nel 2021) e delle misure correttive (230 nel 2023, 168 nel 2022 e 216 nel 2021) e del numero delle ispezioni (144 nel 2023 e 140 nel 2022). 

Sono tutte cifre che palesano il problema del sottodimensionamento degli uffici delle autorità di controllo, che non è solo italiano, ma è diffuso a tutti i Garanti europei, i quali sono chiamati ad affrontare temi cruciali come:

- L’impatto dell’Intelligenza Artificiale (nel 2023, tra l’altro, è stata inviata una sola segnalazione al Garante);

- La sicurezza dei sistemi e la protezione dello spazio cibernetico;

- La monetizzazione delle informazioni personali;

- Le grandi piattaforme;

- La tutela dei minori;

- I sistemi di age verification (in proposito è ancora atteso il provvedimento di un altro Garante, quello Antitrust, sulla verifica della maggiore età per l'accesso a siti pornografici, in attuazione D.L. 123/2023).

 

Incassi diminuiti

Per completare il quadro delle statistiche, relative al Garante della privacy, emerge anche la diminuzione delle somme incassate a titolo di sanzioni per le violazioni.

In termini assoluti abbiamo un crollo dai 13,4 milioni di euro del 2021, ai 9,4 milioni di euro del 2022 e infine ai 7,9 milioni di euro del 2023.

Gli importi dei flussi annuali, tuttavia, non sono significativi di un alleggerimento del fronte sanzionatorio: si pensi che nel 2024 con una sola sanzione è stato ordinato il pagamento di 79 milioni di euro, con un’altra la cifra ingiunta è di 6 milioni di euro e ce n’è una terza di 2,8 milioni di euro.

Fonte:

https://www.italiaoggi.it/news/privacy-marketing-selvaggio-a-valanga-202407031750046855?utm_term=Autofeed&utm_medium=io&utm_source=Facebook&fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR3-x0wuGILA0dXZFV3TmzfA0S98FZg_6M8TXcnUaTdk5XO82dhbIJTtS0M_aem_RHoODnqT1jC9LtxdtEqFBA#Echobox=1720082128

 

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