La definizione di attivo netto fa riferimento allo stato patrimoniale riclassificato.
In particolare, la distinzione tra attivo (lordo) e attivo netto è collegata ai fondi di ammortamento ed ai fondi rischi e oneri (ad esempio: fondo svalutazione crediti), come vedremo nelle seguenti tabelle.
All’interno di un prospetto di bilancio contabile, le immobilizzazioni si collocano nell’attivo al costo storico, mentre al passivo sono presenti i relativi fondi di ammortamento.
Uno schema analogo vale anche per i crediti commerciali e il relativo fondo di svalutazione. Facciamo chiarezza con un esempio:
- Immobilizzazioni = 80;
- Fondo ammortamento immobilizzazioni = 40;
- Crediti commerciali = 30;
- Fondo svalutazione crediti = 5.
Nel prospetto di stato patrimoniale le voci appaiono come mostra la seguente tabella:
La stessa situazione può essere rappresentata in forma semplificata, sottraendo i fondi di ammortamento e svalutazione, otterremo l’attivo netto.
- Immobilizzazioni = 80 – 40 = 40;
- Crediti commerciali = 30 – 5 = 25;
In questo modo lo stato patrimoniale appare come nell’immagine seguente.
Questo differente approccio non ha un impatto di tipo sostanziale, consente solo di rappresentare la medesima situazione aziendale in una modalità semplificata.
La necessità di precisare la tipologia di attivo nasce soprattutto in sede di analisi di bilancio.
Ad esempio, nel calcolo di indicatori come il ROA (Return On Assets) che ha come denominatore il totale dell’attivo.
Giusto per fare un altro esempio possiamo citare anche il grado di indebitamento:
Nelle analisi di bilancio i dati considerati sono spesso quelli del bilancio civilistico ovvero il formato reso pubblico e depositato presso il Registro delle Imprese in cui lo stato patrimoniale (art. 2424 c.c.) presenta il valore delle immobilizzazioni al netto dei fondi di ammortamento.
Al contrario, per quanto concerne i crediti commerciali, la valorizzazione nei bilanci civilistici è iscritta al lordo del fondo svalutazione crediti.
In altre parole, i bilanci civilistici presentano un valore dell’attivo al netto dei fondi di ammortamento ma al lordo dei fondi rischi e oneri.
In ogni caso è bene precisare che i fondi rischi e oneri raramente hanno un valore tale da spostare in modo significativo i risultati di analisi.
Per questa ragione, nella pratica operativa, è diffusa l’abitudine di utilizzare come attivo netto, il valore del totale attivo iscritto nel bilancio civilistico senza ulteriori operazioni di ricalcolo.
Una logica analoga si applica per la definizione di attivo fisso netto.
Attivo fisso è quella classe di stato patrimoniale che raggruppa quei beni che sono strutturalmente impiegati dall’impresa, tipicamente le immobilizzazioni, ma può contenere anche i crediti e le rimanenze liquidabili oltre i 12 mesi.
In alcuni casi è esplicitato nella definizione se tale grandezza viene espressa in termini netti oppure al lordo dei fondi di ammortamento.
Quando si parla di attivo fisso netto si fa riferimento al valore dell’attivo fisso, al netto dei fondi di ammortamento.
Fonte: https://farenumeri.it/attivo-netto/
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