DALLE CHIAMATE AI LINK: COME L’IA POTENZIA LE TRUFFE DIGITALI

Una foto, un video, un link o perfino un messaggio vocale. È tutto vero quello che vediamo o sentiamo in rete? O dobbiamo alzare il livello di guardia?

La domanda è lecita visto che l’evoluzione dell’intelligenza artificiale sta portando a diverse applicazioni utili, dall’ambito sanitario, alla vita quotidiana delle persone tra le mura domestiche, al mondo aziendale in settori come quello bancario e assicurativo. 

Ma sta introducendo anche dei rischi, tra cui non bisogna sottovalutare l’utilizzo che ne possono fare i truffatori, grazie alla possibilità di ricreare audio, immagini e video falsi, capaci di riprodurre le persone e le loro voci in modo quasi identico.

Nella maggior parte dei casi la frode si presenta come una chiamata o un messaggio vocale con richieste inaspettate e urgenti da parte di una persona conosciuta: tutelarsi è possibile, evitando di agire di impulso e mettendo in pratica alcuni semplici accorgimenti per verificare l’identità dell’interlocutore. 

L’idea che sta alla base dell’intelligenza artificiale è sviluppare delle macchine dotate di capacità di apprendimento automatico e di adattamento che siano ispirate ai modelli di apprendimento umani. 

Dell’intelligenza artificiale fa parte il machine learning (apprendimento automatico), che si concentra sullo sviluppo di algoritmi che permettono ai computer di imparare dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo, senza essere esplicitamente programmati per ogni specifica attività; il deep learning (apprendimento approfondito) è un sottoinsieme più specifico del machine learning che utilizza reti neurali profonde (composte da molteplici livelli) per apprendere dai dati. 

Gli ambiti di applicazione in cui si sta sviluppando l’intelligenza artificiale sono diversi. Ad esempio, in ambito sanitario possono portare a molti benefici, dal momento che consentono di definire diagnosi sulla base dei dati clinici dei pazienti, supportando i medici nel prendere decisioni in modo più rapido e nel personalizzare le cure, riducendo i tempi per la ricerca e l’incrocio di informazioni. 

Oppure c’è tutto il mondo dell’Internet of Things, ossia degli oggetti intelligenti: ad esempio ci sono i sistemi di Smart Home per rendere la casa domotica, con soluzioni in grado di regolare la temperatura, l’umidità e la luminosità in base alle abitudini degli utenti mediante l’utilizzo della voce come input.

Non mancano, poi le applicazioni dell’intelligenza artificiale anche a livello finanziario e nelle assicurazioni: tra le soluzioni più conosciute e usate nell’ambito finanziario, ci sono gli assistenti virtuali o chatbot, utilizzati per l’assistenza ai clienti. Altri ambiti sono l’e-commerce con i chatbot e i sistemi di raccomandazione, che sono in grado di suggerire gli acquisti basandosi su quelli fatti in passato, influenzando l’utente nel suo processo decisionale, ma anche i negozi fisici dove, invece, le applicazioni di intelligenza artificiale sono presenti nei camerini dotati di display trasparenti e touch che forniscono in tempo reale le informazioni richieste dai clienti e, una volta comprese le preferenze, mostrano i prodotti in linea con i loro interessi. 

Non si possono poi dimenticare le ultime piattaforme sbarcate sul mercato come ChatGpt e Gemini, che si basano sull’Intelligenza artificiale generativa, che utilizza algoritmi di machine learning per generare nuovi contenuti che in precedenza si basavano sulla creatività dell’uomo; questi contenuti possono essere ad esempio: testi, audio, immagini, video e codice informatico. 

Attenzione alle possibilitruffe

Se l’intelligenza artificiale è quindi una risorsa che può semplificare la vita e il lavoro, c’è da osservare che comincia ad essere usata anche per truffare le persone. 

Secondo l’analisi dell’Unione Nazionale Consumatori, tra le frodi più diffuse c’è quella del messaggio vocale, o anche una chiamata, di una persona conosciuta, ad esempio un parente, che chiede urgentemente del denaro perché ha subito un furto, o ha avuto un incidente stradale.

In questo caso la voce è replicata con l’intelligenza artificiale: con l’intelligenza artificiale generativa, infatti, oggi si possono modificare le voci, e i truffatori riescono a ricreare perfettamente la voce di un parente o di un amico, del direttore della banca o del datore di lavoro. 

Creare audio falsi ma convincenti è sempre più economico e alla portata di tutti: si tratta dei deep fake, falsi digitali che possono essere difficili da distinguere dalla realtà. Questi cloni vocali sono addestrati su clip audio reali e possono essere regolati in modo da imitare la voce di chiunque: bastano solo 5-10 secondi della voce presi da una clip di TikTok o da un video su YouTube per creare facilmente un clone. 

Le capacità dell’intelligenza artificiale permettono anche di creare video falsi capaci di riprodurre le persone in modo quasi identico, prendendo foto, video e audio dai social network. 

I deep fake vengono oggi utilizzati per vari scopi, alcuni dei quali legittimi, come la produzione cinematografica e la creazione di contenuti artistici, ma anche per frodi, diffamazione e disinformazione. 

C’è da tenere presente anche che queste chiamate o messaggi possono provenire da un numero conosciuto: lo spoofing è una tecnica di truffa digitale che manipola l’identità del mittente portando a credere che a contattare la vittima sia una persona che conosce, o della propria azienda o un dipendente della banca ad esempio. Spesso il messaggio falso viene visualizzato insieme ai messaggi autentici inviati dalla banca, dalla posta o da qualcuno che si ritiene affidabile: pensiamo di poterci fidare, ma l’hacker si sta spacciando per qualcun altro. 

 

 

Come tutelarsi?

Anche se le truffe con l’intelligenza artificiale sono sempre più sofisticate, è possibile difendersi.

La prima raccomandazione è di rimanere sempre un pochino scettici, cercando di analizzare la situazione con lucidità, evitando di agire di impulso, soprattutto in caso di richieste di denaro e di eventi che sembrano strani. 

Se si riceve una chiamata da qualcuno che chiede soldi o informazioni personali, una buona idea è chiedere di richiamarlo, cercando il numero online o tra i propri contatti per richiamare o provando a inviare un messaggio su una linea di comunicazione diversa e affidabile, come un servizio di videochat o un’e-mail. 

Inoltre, se si riceve una chiamata o un messaggio vocale da un numero che non si conosce, conviene fare immediatamente una verifica e chiamare il diretto interessato o qualcuno a lui vicino per assicurarsi che sia al sicuro. 

Un’altra possibilità è stabilire una parola di sicurezza da condividere solo con i contatti stretti e che si può chiedere al telefono. Oppure, per verificare l’identità si può fare una domanda alla persona al telefono a cui solo lei saprebbe rispondere: la domanda deve essere specifica, per evitare che un eventuale truffatore indovini la risposta.

Buona regola è anche cercare di non trattenersi al telefono: i truffatori esperti sono in grado di guadagnarsi la fiducia, creare un senso di urgenza e trovare i punti deboli.

Non bisogna, inoltre, farsi ingannare dal fatto che la persona al telefono conosca già molti dati personali, dato che i truffatori possono informarsi sulle persone anche solo guardando i loro profili social o la posta nell’atrio del condominio.

Infine, occorre fare attenzione a inflessioni strane, accenti e parole pronunciate in modo insolito, che possono essere il segnale di un inganno.

O, ancora, a messaggi che hanno toni minacciosi e carattere di urgenza.

Fonte:

https://www.italiaoggi.it/news/dalle-telefonate-ai-link-i-truffatori-si-armano-con-l-ia-202409201139136986?utm_term=Autofeed&utm_medium=io&utm_source=Facebook&fbclid=IwY2xjawFeIVdleHRuA2FlbQIxMQABHRbh9L7loZwkKiQ-1_SFW4fMjqJ3F-9Am7X_80-s8Mz1yku2Yc_n5VyFUA_aem___Rscxgbndvhc7eHf_C42g#Echobox=1726986944

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